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I muscoli questi sconosciuti
I muscoli fanno parte del mesoderma, foglietto embrionale posto tra ectoderma e endoderma, da cui originano anche il tessuto connettivo e di sostegno, le ossa, i vasi sanguigni, le cellule del sangue.
Il muscolo volontario (scheletrico) è l'organo più grande del corpo umano perché rappresenta il 40% e più del peso corporeo.
Alleniamo e sviluppiamo i muscoli per essere più forti e armoniosi, per stare meglio con noi stessi e apprezzare il nostro corpo. Ma tutto finisce lì.
I muscoli racchiudono però altre caratteristiche poco conosciute che ne fanno una parte importantissima del nostro metabolismo.
C'è un collegamento tra muscoli, organi e apparati.
Questa scoperta è alla base della metodica chiamata Kinesiologia Applicata, con la quale, testando con una semplice prova di forza un muscolo si può stabilire se l'organo abbinato funziona in modo corretto. Trovando un muscolo debole, che per esempio corrisponde all'intestino tenue, diamo in mano al soggetto testato un medicamento che crediamo utile per quell'organo. Se il muscolo testato acquista forza, prescriviamo il preparato terapeutico in modo mirato. Utilizziamo quindi questa metodica sia per la diagnosi sia per la terapia.
Un'altra particolarità dei 400 muscoli volontari di cui il nostro corpo è composto, è che possono essere causa di dolore. Il dolore deriva dai punti trigger (grilletto).
Sono parti del muscolo che si apprezzano come bandelette dure così chiamate perché “sparano” il dolore in altre zone del corpo.
Ci sono due tipi di punti trigger, quelli latenti, che determinano solo una limitazione funzionale, e quelli attivi, che provocano dolore. Queste limitazioni funzionali accompagnate o no da dolore, diminuiscono la qualità di vita della persona. Chi non ha mai sofferto di difficoltà ad alcuni movimenti, di rigidità muscolare appena alzato dal letto, di dolori a livello soprascapolare, lombare, cervicale, al gomito o al ginocchio? Chi non ha mai avuto un rigonfiamento articolare, dei noduli sottocutanei duri alla pressione, delle zone muscolari contratte e dolenti?
I punti trigger sono attivati direttamente dal sovraccarico acuto, dall'affaticamento dovuto ad attività fisica o lavoro eccessivi, da trauma diretto, dal freddo.
Sono attivati indirettamente da altri punti trigger, da malattie viscerali, da articolazioni con artrosi, da alterazioni emotive.
Iniziano a creare problemi quando lasciamo un muscolo in posizione contratta per un certo periodo di tempo, ad esempio mentre dormiamo, dopo un raffreddamento di un muscolo, specialmente quando è affaticato, o dopo una malattia virale.
I punti trigger muscolari, oltre al dolore, causano altri fenomeni. I sintomi più frequenti sono: vasocostrizione, lacrimazione, raffreddore, disturbi dell'equilibrio, vertigini, ronzii auricolari. Abbiamo anche disturbi del sonno, se nella posizione di riposo premiamo inavvertitamente un punto trigger. Per questo le diagnosi specialistiche possono essere fuorvianti.
La terapia che sarà mirata alla zona dolente, ma non terrà conto del punto trigger muscolare di partenza, non porterà ad alcun risultato utile per la guarigione. Le sindromi dovute ai punti trigger purtroppo non guariscono da sole, ma vanno trattate con vari accorgimenti terapeutici.
La difficoltà maggiore è proprio l'individuazione del punto trigger. Ci sono alcune parti dei muscoli dove più frequentemente si trovano i punti trigger. Sono indurimenti dolenti alla palpazione e alla pizzicata. Scoperto il punto lo infiltreremo con procaina e noteremo se la sintomatologia dolorosa diretta o lontana, ma dipendente da esso, sparisce.
Conoscere i muscoli, anche per le caratteristiche suddescritte, è una possibilità in più per i medici che quotidianamente devono alleviare le più svariate forme di sintomatologia accusate dai loro pazienti.
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