Come mai...
la medicina cura, ma non guarisce?

“I dubbi sulla medicina di sintesi”

In questi ultimi tempi sono sempre più insistenti, in televisione e nei giornali, le campagne denigratorie contro l’Omeopatia e le altre medicine naturali. È logico pensare che tanta insistenza denoti insicurezza. Insicurezza sulle cure, sulle diagnosi e sul mantenimento della salute dei pazienti da parte della medicina di sintesi.
Per avvalorare queste mie affermazioni ho elencato delle domande che tutti dovrebbero porsi prima di scegliere la terapia più appropriata per la patologia di cui soffrono.
Come mai i bambini con crosta lattea ed eczema, se curati con pomate al cortisone, antibiotiche o antistaminiche, dopo qualche mese diventano asmatici?
Come mai i bambini, dopo le vaccinazioni, si ammalano di tonsilliti, otiti, bronchiti, e, nonostante gli antibiotici sempre più potenti, continuano a manifestare, ogni quindici o venti giorni, le suddette malattie e in forma sempre più grave?
Come mai i pazienti affetti da cefalea soffrono per anni e anni con maggiore frequenza e acuzie nonostante vengano loro prescritti i tipi più svariati di antinevralgici?
Come mai gli insonni, gli ansiosi, i depressi, gli ipertesi, per poter “tirare avanti” devono assumere per tutta la vita ipnotici, ansiolitici, antidepressivi, antipertensivi?
Come mai i malati di mente sono poco o nulla colpiti da malattie fisiche?
Come mai tutti hanno paura del cortisone, ma nessuno ha paura degli antibiotici, degli antistaminici, degli analgesici?
Come mai tutti hanno paura della febbre?
Come mai nonostante la scienza medica si avvale di una semeiotica strumentale e di laboratorio sempre più sofisticata e di farmaci chimici sempre più sperimentati noi stiamo sempre peggio?
Come mai nei paesi industrializzati sono diminuite le malattie infettive (vaccini ed antibiotici), ma sono aumentate le malattie degenerative, autoimmunitarie, i tumori, l’Aids?
Come mai pochi pensano ai foci o campi perturbanti (plesso genitale, denti, tiroide, tonsille, seni nasali, cicatrici, ferite), come causa di malattie?
Come mai ci riteniamo intelligenti, furbi, istruiti su tutto, ma non lo siamo nei riguardi della nostra salute?
Come mai ai pazienti interessa più la diagnosi che la terapia, dato che passano da un medico ad un altro, da un esame ematico e strumentale all’altro fino al momento in cui viene loro diagnosticata qualche malattia, dalla quale non guariranno mai?
Come mai, se gli esami ematici e strumentali non rilevano nulla di alterato, il paziente, pur sofferente, è considerato sano dalla medicina ufficiale, o al massimo gli viene riscontrata una malattia psicosomatica o una sindrome ansioso depressiva?
Come mai lo stress da competizione è diventato la causa delle più svariate malattie anche nei paesi nell’EST, dove non sarebbe dovuto esistere, dato che là era tutto statalizzato?
Come mai l’Aids deve per forza essere preso e trasmesso solo da gruppi a rischio e non può essere derivato dall’uso indiscriminato di terapie allopatiche?
Come mai lo stato italiano si ostina ad escludere dal servizio sanitario l’Omeopatia, non tossica, più economica e più efficace dell’allopatia?
Come mai non vengono considerate specialità universitarie l’Omeopatia e l’Agopuntura, nonostante in altre nazioni europee (Francia, Inghilterra) siano già da tempo materie universitarie, siano mutuabili ed alcuni ospedali utilizzino queste ed altre medicine naturali, come unici metodi terapeutici?
Come mai pochi conoscono la differenza fra curare e guarire?
Le domande sono volutamente senza risposta, ma spero siano utili per una riflessione.
In questa situazione la sanità italiana sarà sempre in deficit; il cittadino scontento, sfiduciato; le case farmaceutiche continueranno ad arricchirsi sulla nostra pelle, non solo curandoci senza mai guarirci, ma anche creandoci malattie sempre nuove provocate dal potere iatrogeno dei farmaci allopatici.



 
 
                           
 




 
 
Dott. Giovanni Angilè - Medico Chirurgo - Per informazioni telefonare al: 349 2344166 - Studio: Via Nino Bixio, 9 - 35030 Caselle di Selvazzano (PD)
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