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Un'asma dimenticata Dicembre 1998 Una paziente che non dimenticherò mai è una bambina, ora di sette anni che all'età di tre anni mi venne portata a visita omeopatica per asma. I problemi erano cominciati all'età di cinque mesi con cistiti, iniziate dopo le vaccinazioni obbligatorie. A più riprese venne curata per un intero anno con svariati tipi di antibiotici. Intanto, dato che i piccoli hanno reazioni centrifughe per eliminare le tossine, le venne un eczema. Le pomate migliorarono la situazione a livello cutaneo, ma sopraggiunse asma. In altri articoli ho accennato al collegamento tra polmoni, cute e grosso intestino e al fatto che se uno dei tre apparati ha una malattia, e questa viene soppressa, passerà ad uno degli altri due organi. A nulla valsero due anni di cure con prodotti antiasmatici, sciroppi, spray, antistaminici, cortisonici, broncodilatatori. La piccola, ogni notte, dall'una alle tre aveva un attacco asmatico e, con cadenza quindicinale, peggioramenti con bronchite asmatica, febbre, tosse, astenia, inappetenza. I genitori erano al limite della sopportazione, non solo per la paura dell'attacco asmatico notturno, ma anche perché proprio per questa ragione non riuscivano più a dormire e, naturalmente, di giorno non avevano la forza e la voglia di lavorare, e neanche il tempo, dato che era una continua peregrinazione tra analisi, specialisti, ricove ri. La ricerca omeopatica del medicinale simillimum si basò in questo caso sulle caratteristiche particolari dell'attacco asmatico dall'una alle tre di notte, sul peggioramento, (cistite), dopo i vaccini, sulla soppressione dell'eruzione, (eczema), con pomate, ma la cosa che mi sorprese di più fu il gusto alimentare della bambina. Alla mia domanda se la piccola preferisse i cibi amari, salati, acidi o dolci i genitori mi risposero all'unisono "piccanti". Da notare che non avevo menzionato la parola piccante nella mia domanda perché non ritenevo possibile che un piccolo apprezzasse il gusto piccante. In omeopatia sono più importanti i sintomi non richiesti espressamente dal medico, ma riferiti in modo spontaneo dal paziente. Questo insegna che non bisogna avere preconcetti su una determinata situazione, ma essere obiettivi e considerare anche le variabili che non si credono possibili. Dato che la piccola era in fase bronchitica con febbre alta, ho consigliato, prima di somministrare il rimedio simillimum, di dare dei sintomatici omeopatici fino alla guarigione della fase acuta. Ho anche consigliato di sospendere le cure chimiche effettuate, peraltro senza alcun miglioramento, fino a quel momento, e solo in casi estremi ricorrere a broncodilatatori. Dopo tre giorni la madre mi ha telefonato chiedendo se poteva somministrare il rimedio simillimum poiché la figlia era senza febbre. La terapia consisteva in tre dosi alla 200 CH, MK e XMK da prendere per tre giorni consecutivi. Il quarto giorno la prima sorpresa. La madre mi riferì che per la prima volta in vita sua la bambina aveva dormito tutta la notte. Prima non dormiva per la cistite, poi per l'asma. Dopo un mese, in cui era stata bene, aveva ripreso a mangiare, era cresciuta di peso ed in altezza, sopravvenne un'altra crisi asmatica, prontamente annullata dalla ripetizione del rimedio simillimum. La ricaduta non mi sorprese, dato che, purtroppo, le tossine da eliminare erano ancora parecchie se si pensa che su tre anni di vita aveva assunto farmaci per due anni e mezzo, senza contare i vaccini iniziali che avevano innescato il meccanismo perverso delle varie patologie. Dopo altri due mesi ci fu un episodio di tonsillite con placche e febbre a 40°. Un'altra mamma e un altro medico si sarebbero allarmati, avrebbero pensato subito ad antibiotici ed antipiretici. Invece vennero somministrati rimedi omeopatici specifici e, seconda sorpresa, dopo tre giorni la piccola stava bene. Non solo era guarita dalla tonsillite e dalla febbre, ma non era sopraggiunto alcun attacco asmatico mentre prima, nonostante le cure chimiche, bastava un raffreddore per scatenare le crisi asmatiche. Dissi allora alla madre che la bambina non avrebbe più avuto l'asma, dato che era tornata dalla quarta fase della malattia, dove c'è tra le altre anche l'asma, alla seconda fase, quella delle infiammazioni e aveva in questo modo scaricato tutte le tossine. Da notare che se si fossero somministrati antibiotici e antipiretici le sarebbero riprese le crisi asmatiche, poiché si impediva al corpo l'eliminazione delle tossine.
Infine, terza sorpresa, la piccola che prima era sempre malata, ora è quella che perde meno giorni di scuola perché sta sempre bene. Perciò l'ho rivista poche volte , ma ricorderò sempre la frase: "Per la prima volta in vita sua mia figlia ha dormito tutta la notte" e, da allora, anche i genitori hanno ricominciato a dormire.
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