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La sindrome della valvola ileocecale
Un noto chirurgo asseriva che l'85% delle appendiciti non avrebbero dovuto esere operate. Le ragioni di questi eccessi sono dovute alla volontà dei giovani chirurgi di fare esperienza. In turno notturno, e da soli, devono decidere se intervenire o no per una colica addominale. Data la facilità dell'intervento e la possibilità di effettuarlo in prima persona e non come assistenti, la scelta appare scontata. Molti dolori in fossa iliaca destra dipendono da banali coliti, cioè da infiammazioni più o meno estese del colon, dovute per lo più ad ingestione di alterate combinazioni alimentari.
Un'altra causa, conosciuta da pochi, è la sindrome della valvola ileocecale .
Questa è una valvola bicuspide che delimita il passaggio del materiale digerito tra l'ileo, l'ultima parte dell'intestino tenue, e il cieco, prima parte del colon, dove è anche alloggiata l'appendice. L'azione della valvola ileocecale si attua impedendo il rigurgito del chimo nell'intestino tenue, dove sarebbe riassorbito. Questo nel normale funzionamento. La valvola può però essere alterata in chiusura od in apertura, ossia può rimanere chiusa o spalancata. La valvola ileocecale chiusa impedisce al chimo il transito verso il colon. Nell'ileo il chimo imputridisce e diventa tossico. Il paziente non riesce a rimanere a letto la mattina, poiché il sonno prolungato induce un peggioramento e il movimento fa migliorare i sintomi. La valvola aperta non impedisce il ritorno del chimo nell'ileo creando gli stessi problemi della valvola chiusa. Si spiegano così molti dolori in fossa iliaca destra scambiati per appendicite.
Altri sintomi che si riscontrano con una funzione alterata sono: dolori improvvisi, strani che vanno e vengono, e si spostano da una parte all'altra del corpo. Dolori lombari improvvisi. Dolori alla spalla. Dolore intorno al cuore. Sublussazione sacroiliaca, con dolori alla zona sacrale. Cefalee, Pallori, Nausea, pseudoipocloridria, (disturbi digestivi che simulano una mancanza di acido cloridrico nello stomaco).
Sete improvvisa. Occhiaie. Ronzii auricolari, vertigini, svenimenti, che preoccupano molto e costringono ad inutili visite ORL o neurologiche, con conseguenti esami emato strumentali che poi sono tutti nella norma.
Per verificare se la valvola funziona in modo corretto, e se i disturbi summenzionati sono da addebitarsi ad essa, si effettua un prova kinesiologia. Testiamo un muscolo forte, poi diciamo al paziente di posare le mani sopra la fossa iliaca destra. Ritestiamo il muscolo e se questo s'indebolisce significa che la valvola è alterata. Vediamo poi se è troppo chiusa o troppo aperta, chiedendo al paziente, prima in inspirazione, poi in espirazione, di spingere, con le mani tenute sempre sulla fossa iliaca, verso la spalla sinistra o verso l'acetabolo destro, mentre ritestiamo il muscolo che si era indebolito. Una delle due trazioni tonifica nuovamente il muscolo. Consigliamo al paziente di effettuarla a domicilio per ripristinare il funzionamento della valvola.
Agiamo anche su alcuni punti di agopuntura e manipoliamo le vertebre che sono in relazione energetica con la valvola.
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